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DDR&ALS – Modulare la risposta cellulare al danno del DNA per contrastare la neurodegenerazione nella SLA
PRINCIPAL INVESTIGATOR
Fabrizio d’Adda di Fagagna, IFOM – Istituto Fondazione FIRC di Oncologia Molecolare, Milano
PARTNER
Sofia Francia, Istituto di Genetica Molecolare Luigi Luca Cavalli Sforza – CNR, Pavia
VALORE
239.910 euro
DURATA
36 mesi
AMBITO DI RICERCA
Ricerca pre-clinica
BACKGROUND
Il materiale genetico (DNA) presente nelle nostre cellule subisce ogni giorno molteplici danni che devono essere prontamente riparati per evitare una morte cellulare prematura. Le cellule hanno sviluppato dei percorsi di segnali coordinati che convergono nel dare la cosiddetta ‘risposta al danno del DNA’ (DNA Damage Response, DDR) che rileva il deterioramento del DNA e lo ripara rapidamente. È stato dimostrato che i motoneuroni dei pazienti affetti da SLA non riescono a riparare efficacemente questi danni che pertanto si accumulano progressivamente nelle cellule, portando alla neurodegenerazione, sebbene i meccanismi molecolari alla base di questi eventi non siano ancora stati chiariti. In un precedente finanziamento di AriSLA (DDRNA&ALS – Bando 2016), il gruppo di ricerca ha dimostrato che le cellule umane che presentano aggregati citoplasmatici di TDP-43 e FUS sono sottoposte ad un’iper-attivazione della risposta al danno al DNA, che altera il corretto processo di riparazione del DNA contribuendo alla neurodegenerazione.
OBIETTIVI
Obiettivo del progetto è testare nuovi approcci farmacologici mirati, utilizzando inibitori chimici già in fase di sperimentazione in studi clinici per il trattamento del cancro, in grado di modulare l’attivazione della DDR.
- Esaminare l’efficacia di 3 diversi approcci nel ripristinare la funzionalità della normale ‘risposta al danno del DNA’, utilizzando inibitori chimici già in fase di sperimentazione in studi clinici per il trattamento del cancro su modelli cellulari e motoneuroni differenziati da cellule staminali pluripotenti.
- Selezionare le molecole più promettenti e verificare la loro efficacia in vivo su modelli animali di SLA (Drosophila e modello murino TDP-43).