Fabian Feiguin
Ho 57 anni e sono nato a Cordoba – Argentina. Sono diventato ricercatore perché durante i miei studi di medicina mi sono reso conto che non esistevano cure per le principali malattie neurologiche e mi sono quindi dedicato al loro studio.
La scoperta di nuovi trattamenti per la SLA è ritardata dall’impossibilità di determinare l’esatta insorgenza e progressione della malattia: il nostro progetto, finanziato da AriSLA, mira a stabilire le basi molecolari di questi eventi.
Ho studiato medicina a Cordoba – Argentina e ho completato la mia formazione (dottorato e post-dottorato) a Boston, Heidelberg e Vienna. È stato un periodo molto bello, tra colleghi provenienti da tutto il mondo e uniti dall’interesse comune di trovare soluzioni alle malattie delle persone.
Tra gli incontri significativi della mia vita c’è stato quello che con il mio direttore di tesi: sono stato travolto dalla sua passione per la scienza.
Perché studio la SLA? Nel 2009 abbiamo scoperto che la mutazione di un gene che causava la paralisi neuromuscolare nel moscerino della frutta (drosofila melanogaster), era lo stesso gene che era stato descritto come fattore di rischio nella SLA. Grazie a questa coincidenza e al finanziamento di AriSLA, ho potuto approfondire la mia comprensione della fisiopatologia di questa malattia, scoprire quali e quanti geni possono causare la SLA e come si relazionano tra loro.
Ho avuto l’opportunità di incontrare pazienti affetti da SLA e sono sempre stato colpito dalla loro tenacia e resilienza.
Nel tempo libero collaboro con una ONG (DrosAfrica) che promuove la ricerca biomedica in Africa attraverso l’uso di un modello sperimentale a basso costo come la drosofila. Anche la musica e il nuoto occupano parte del mio tempo libero.
Sogno nel cassetto? Da molti anni utilizzo modelli di SLA generati in drosofila per trovare farmaci capace di sopprimere o migliorare il decorso della malattia. Il sogno sarebbe che uno di questi farmaci, in grado di guarire le mosche, possa guarire i nostri pazienti.