I progetti che abbiamo sostenuto grazie alle donazioni 5×1000
ANNO
(pubblicazione dati Agenzia delle Entrate) |
VALORE DONAZIONE(Quote del Ministero della Salute e del Ministero Università e Ricerca) | N° CONTRIBUENTI |
---|---|---|
2011 | 95.673 | 1994 |
2012 | 134.075 | 3449 |
2013 | 113.122 | 3101 |
2014 | 89.984 | 2264 |
2015 | 98.299 | 2729 |
2016 | 166.071 | 3197 |
2017 | 167.655 | 3027 |
2018 | 191.252 | 3779 |
2019 | 226.085 | 4304 |
2020 | 238.912 | 5468 |
2021 | 266.342 | 6.195 |
2022 | 354.961 | 5.897 |
2023 | 320.932 | 5.811 |
TOTALE | € 2.463.363 | 51215 |
Le donazioni ricevute dal 2010 al 2013 hanno contribuito a supportare la ricerca di base, fondamentale per individuare i meccanismi di esordio della malattia. Grazie anche al tuo 5×1000, infatti, i nostri ricercatori hanno scoperto quattro dei geni che causano la SLA: il gene Profilina-1 con il progetto EXOMEFALS, i geni TUBalpha e TBK1 con il progetto NOVALS e nel 2016 è stato scoperto NEK1. Le donazioni raccolte nel 2013 hanno contribuito a sostenere il progetto OligoALS.
Le donazioni ricevute nel 2014 stanno contribuendo a sostenere il progetto PROMISE, trial clinico che vede il coinvolgimento di una rete nazionale di 25 centri.
Le donazioni ricevute nel 2015 hanno contribuito a sostenere il progetto CHRONOS, Full Grant di ricerca traslazionale che si pone l’obiettivo di approfondire le conoscenze sul ruolo della proteina TDP-43 negli eventi che scatenano la malattia.
Le donazioni ricevute nel 2016 sono state destinate al progetto SCM-ALS, Full Grant di ricerca clinica che si propone di valutare per la prima volta il metabolismo del midollo spinale nei pazienti affetti da SLA e per tale scopo sarà realizzato un nuovo software capace di riconoscere in modo automatico il canale spinale e di individuare al suo interno il midollo spinale, partendo dalle immagini ottenute mediante Tomografia ad Emissione di Positroni (PET) grazie all’utilizzo di un apposito tracciante.
Le donazioni ricevute nel 2017 sono state destinate ai progetti SNop e SUMALS, Full Grant di ricerca di base, in particolare il secondo si propone di esplorare il ruolo della SUMOilazione, che ha diverse azioni nella regolazione della funzionalità e nella localizzazione delle proteine bersaglio e, nel caso specifico, nell’aggregazione della proteina TDP-43, caratteristica comune di molte forme sporadiche e familiari di SLA.
Le donazioni ricevute nel 2018 sono state destinate ai progetti ‘Connectals’ e ‘TDP-43-STRUCT’, Full Grant di ricerca di clinica e di base. Il secondo in particolare si propone di ottimizzare il processo di purificazione della proteina TDP-43 al fine di caratterizzare nel dettaglio la sua struttura e renderla disponibile per la comunità internazionale attraverso collaborazioni e/o acquisti commerciali.
Le donazioni ricevute nel 2019 sono state destinate al progetto ‘MLOpathy’, Full Grant di ricerca traslazionale, che ha l’obiettivo di verificare se una combinazione di farmaci che agiscono sul sistema di controllo di qualità proteico sia in grado di proteggere la cellula dalla tossicità legata all’aggregazione di organelli nucleari senza membrana (MLO).
Le risorse del 2019 state rivolte anche ad altri due progetti di ricerca. Uno è ‘SPLICEALS’ , Full Grant di ricerca di base che indaga i meccanismi alla base delle alterazioni nella regolazione del metabolismo dell’RNA nella SLA. Lo studio mira, infatti, a valutare l’impatto di FUS, un’altra proteina mutata in alcune forme di SLA, sulla funzione di una proteina della famiglia delle hnRNPs, che regolano la maturazione dell’RNA al fine di modularne l’espressione e comprendere in quale modo alterazioni di questo meccanismo siano implicate nell’insorgenza e nella progressione della SLA.
L’altro progetto supportato è ‘Target-RAN’ che si pone l’obiettivo di selezionare tra una serie di composti chimici già disponibili in laboratorio quelli in grado di intervenire su un meccanismo patologico di traduzione delle molecole di RNA definito RAN, che è conseguenza della mutazione del gene C9ORF72 presente in numerosi pazienti con SLA, e caratterizzare la loro azione per identificare nuove strategie terapeutiche.
Nel 2020 grazie alle donazioni raccolte con il 5×1000 è stato possibile sostenere il progetto ‘MUSALS-AChR’ , che ha lo scopo di indagare i processi rigenerativi del muscolo scheletrico, compromessi dalla malattia, campo ancora non ben compreso nella fisiopatologia della SLA.
Le donazioni sono state destinate anche per supportare altri due progetti di ricerca: ‘AZYGOS 2.0’ e ‘DDR&ALS’.
Le donazioni ricevute nel 2021 sono state destinate a supporto di diversi progetti. Si tratta dello studio ‘TRAILER’, che ha l’obiettivo di approfondire le cause che portano al mancato funzionamento nella SLA del retromero, un complesso cellulare che svolge la funzione di coordinare diversi processi necessari al riciclo delle proteine da eliminare.
Sono stati supportati anche gli studi ‘GPR17ALS-1′ e TAMN’ e ‘PotentiALS’.
Qui è disponibile la documentazione sulla quota del Ministero della Salute e del Ministero dell’Università e della Ricerca.
Grazie alle donazioni raccolte è stato possibile sostenere diversi progetti di ricerca.
Lo studio ‘DDR&ALS’, si pone l’obiettivo di testare nuovi approcci farmacologici per modulare l’attivazione della DDR (i meccanismi di “risposta al danno del DNA”), utilizzando inibitori chimici già in fase di sperimentazione in studi clinici per il trattamento del cancro. L’altro studio sostenuto è ‘ALSoDJ-1’, che ha avuto l’obiettivo di indagare molteplici aspetti legati alle funzioni fisiologiche attribuite a DJ-1, per individuare le più rilevanti per lo sviluppo della malattia. Lo studio ‘SENALS’, si pone l’obiettivo di comprendere il ruolo delle cellule gliali (cellule che forniscono supporto e nutrimento ai neuroni) nella progressione della SLA e verificare se l’alterata comunicazione tra neuroni e glia, mediata dal rilascio di vescicole extracellulari (piccole particelle implicate nella comunicazione intercellulare), sia responsabile dell’induzione del danno al DNA e della morte dei neuroni.
Il progetto ‘mitoALS’ l’obiettivo di indagare se un miglioramento del cosiddetto “controllo qualità mitocondriale”, tramite modulazione della mitofagia, abbia un effetto protettivo in modelli in vitro in vivo di SLA. La mitofagia è un meccanismo che promuove la degradazione selettiva dei mitocondri, organelli addetti alla produzione di energia. Il progetto ‘ReNicALS’ ha l’obiettivo di verificare l’efficacia del farmaco niclosamide nel rallentare la progressione della malattia in due modelli murini con mutazione di FUS e SOD1. Il progetto ‘BREATH’ intende studiare la funzionalità del motoneurone SLA dopo trattamento cronico con un attivatore del recettore CXCR4 (coinvolto nel controllo della corretta migrazione dei motoneuroni durante lo sviluppo embrionale), al fine di promuovere la rigenerazione della giunzione neuromuscolare (NMJ), il sito di neurotrasmissione tra motoneurone e muscolo.
Gli altri due progetti supportati grazie alle donazioni del 5×1000 sono: ‘EPICON’, ‘MOVER’ e ‘ZebraSLA’.
Qui è disponibile la documentazione sulla quota del Ministro dell’Università e della Ricerca.
Grazie alle donazioni è stato progetto di ricerca supportato è ‘SWITCHALS’, che si propone sviluppare approcci terapeutici che correggano i difetti della sintesi della proteina hnRNPA2/B1, che rappresenta un bersaglio molecolare di FUS, proteina il cui gene, se mutato, è responsabile di alcune forme familiari di SLA.
Lo studio ‘NOSRESCUEALS’ si pone l’obiettivo di comprendere la struttura e il ruolo fisiologico del gene NOS1AP nell’organizzazione del sistema motorio; mentre ‘MotorTBK1′ intende valutare gli effetti sulla vitalità cellulare e l’aggregazione proteica della perdita di funzione del gene TBK1 n gene fondamentale nei processi di rimozione degli aggregati proteici , implicati nella SLA.
Lo studio ‘SHHield’ studia l’azione di una molecola in grado di mimare le funzioni della proteina Shh in modelli animali con mutazione di SOD1, e verificarne l’effetto sulla progressione della malattia
Infine, i progetti di ricerca ‘SUMOsovalble’ e ‘SRXinALS’ intende determinare quanto la miosina, proteina responsabile della generazione della forza nel muscolo scheletrico, contribuisca all’aumento del metabolismo osservato nei pazienti con SLA.